Nel mio lavoro di psicoterapeuta ho incontrato le vie infinite della sofferenza umana. Ho incontrato donne abusate dai padri, giovani che si danno lentamente la morte con le droghe più disparate, ragazze anoressiche, giovani gay impauriti dal rischio di essere scoperti e discriminati, uomini con la paura della morte che in realtà era paura della vita, donne vittime di molestie da parte di uomini di potere, donne vittime di psicoanalisti che hanno abusato di loro. Ho incontrato mogli che venivano picchiate dai mariti, bambini maltrattati dalle madri e dai padri. Fratelli che hanno abusato delle sorelle, insegnanti che abusano degli allievi minorenni, adulti che comprano corpi di ragazze minorenni, donne che hanno subito pesanti tentativi di abusi da professionisti della salute. Preti che hanno abusato di bambini.
Tutti, ma proprio tutti, provenivano da una famiglia tradizionale: padre, madre, figli, tutti eterosessuali, quasi tutti cattolici. Difronte ad un quadro di questo tipo vogliamo fare i paladini della famiglia tradizionale? Vogliamo mettere la polvere sotto il tappeto?
Il problema non è la famiglia tradizionale, ma non si può dire che sia da difendere ad ogni costo: il problema è imparare a capire che le vie dell’amore sono complesse e diversificate, che ci si può amare tra essere umani, punto e basta, ma nel rispetto dell’altro.
La famiglia tradizionale è una convenzione, perché gli uomini vivevano, all’inizio, in modo promiscuo la sessualità e l’unica discendenza certa era quella della madre, perciò il matriarcato era la prima e più autentica forma di aggregazione tra esseri umani. Le donne, in quanto genitrici certe, godevano di una grande autorità e rispetto, vigeva una sorta di “ginecocrazia”. Il passaggio alla monogamia e a quella che ora si chiama famiglia tradizionale, è successivo, frutto dell’imposizione dell’uomo sulla donna.
Allora non si tratta di difendere la famiglia tradizionale, ma di difendere i diritti delle donne e degli uomini a prescindere dal loro modo di stare insieme.
©Istituto Psicoanalitico Forbas 2019