Fin dai tempi più antichi alla musica è stato riconosciuto un potere straordinario. In nessuna cultura, presente o passata, manca la musica; essa rappresenta una forma dinamica di emozione e il trasmettere emozioni è considerata l’essenza stessa della musica.
In psicoterapia le emozioni sono uno dei temi principali che vengono trattati nella stanza d’analisi.
La musica è in grado di modulare l’umore di una persona in diverse circostanze nell’arco della vita: influisce in maniera rilevante nel contesto quotidiano e, in una prospettiva più ampia, ha il potere di promuovere la salute fisica, psicologica ed il benessere.
La psicoterapia è un percorso che ha lo stesso scopo: promuovere il benessere psicologico che influisce inevitabilmente su quello fisico … mens sana in corpore sano dicevano i latini! Soma e psiche sono un tutt’uno!
In questo breve scritto cercherò di spiegarvi che cos’è l’intervento psicoterapeutico, in particolare nell’ambito privato, cercando di creare e proponendovi un parallelismo tra alcuni termini che troviamo in musica e che possiamo utilizzare anche nella psicoterapia … parole che possono trovare uno spazio condiviso.
CONCERTO
Quando decido di andare ad un concerto lo faccio seguendo la mia curiosità, il mio gusto, il suggerimento di un/una amico/a; ma quando devo scegliere di intraprendere un percorso psicoterapeutico su cosa mi baso?
Iniziamo con il dire che la psicologia è, prima di tutto, un mezzo di investigazione e di conoscenza.
In alcuni casi ci sono dei sintomi (ansia, depressione, dap, fobie, ossessioni, ecc …) che portano la persona a non stare bene e quindi a chiedere aiuto; in altri casi, invece, l’individuo ha bisogno di fare il punto su alcune situazioni, deve veder chiaro in un problema interiore, desidera approfondire la propria conoscenza e il perché di alcune azioni/reazioni che mette in atto in particolari contesti di vita.
La scelta, poi, del terapeuta può avvenire in diversi modi che vanno dal passa parola ad internet, passando dal medico di famiglia o da uno specialista (cardiologo, neurologo, dietista, pneumologo, gastroenterologo solo per citarne alcuni).
Comunque io decida, incontrerò un perfetto sconosciuto a cui sento, però, di potermi affidare e di cui mi fido. Un esperto a cui consegnerò un bene prezioso come è la vita di ognuno di noi che va accolto, ascoltato, curato. Con quel/quella psicoterapeuta risuono, mi sento in sintonia.
SALA DA CONCERTO
La stanza d’“analisi” è uno spazio dove il paziente sente di potersi fidare ed affidare a quel perfetto sconosciuto che è pronto/a ad ascoltarlo, a comprenderlo senza giudizio, a seguirlo in un tratto del suo percorso di vita creando un filo sottile, ma resistente che percorre tutta la sua storia personale.
Solitamente, lo psicoterapeuta prepara la sala da concerto con cura, immaginando i suoi futuri pazienti: sarà confortevole, accogliente, darà un senso di protezione e contenimento.
TEMPO
Il lavoro costante, fatto di sedute settimanali scandite in un giorno ed un orario preciso, diventano lo spazio più rassicurante che, una persona in difficoltà psicologica, possa ricevere. Il paziente sa che il terapeuta lo attende e dedica a lui/lei un tempo ed uno spazio personale, privato, tutelato dal segreto professionale. Scandire gli incontri con regolarità serve come la base ritmica che tiene su la struttura di un brano musicale. La durata poi del concerto è molto soggettiva, può andare da qualche colloquio di “accordatura”, a qualche mese di studio del pezzo musicale, a una stagione di concerti, per finire con una tournée di qualche anno in giro per il mondo interno del paziente.
ASCOLTO
Il significato che la musica, come linguaggio, può esprimere è un significato simbolico la cui funzione è quella di rappresentare i nostri sentimenti e quindi la nostra vita emotiva.
All’interno di un percorso psicoterapeutico si cerca di fare lo stesso, di dare senso a ciò che sta succedendo, di dare significato e di interpretare le nostre emozioni e i nostri sentimenti.
All’interno della stanza di psicoterapia il racconto e la rivisitazione della nostra storia personale cercano di risuonare meglio, di stridere meno, di trovare la colonna sonora più adatta all’ascolto interiore.
L’ascolto può essere rivolto alle note (= le parole in seduta) o alle pause (= i silenzi in seduta).
Nulla è passivo, anche i silenzi sono strumenti utili alla terapia perché sono carichi di parole ed emozioni che cercano, con calma, il tempo migliore, l’atmosfera giusta per poter emergere ed essere musicati.
Il lavoro psicoterapeutico con il suo ascolto particolare permette, a chi soffre, di ritrovare vicinanza, autostima e una nuova e profonda conoscenza di Sé; si cerca di creare, all’interno della stanza, un ascolto diverso verso sé stesso/a, un ascolto più profondo, dove gli aspetti della propria vita, quotidiani e non, possano tornarci indietro più armonici.
ESECUZIONE
Il paziente e il terapeuta si ritrovano, lungo il percorso, a parlare di amore/odio, sostegno/abbandono, tenerezza/sofferenza, gioia/dolore …
La psicoterapia non ha niente a che vedere con l’intelligenza, la cultura, il livello sociale, ma unicamente con l’intelligenza interiore del paziente.
Una psicoterapia è un’esperienza particolare, complessa, talvolta faticosa, ma unica e straordinaria. Essa esige che si mettano a nudo le parti più in ombra della propria personalità; ritrovarsi è una vera rinascita, una rivelazione di sé a se stesso, ma è anche una liberazione di energie nuove da poter utilizzare per vivere al meglio e gustarci il concerto della vita.
Le due persone, apparentemente distanti, dentro la stanza d’analisi, iniziano a percepire un’energia positiva e straordinaria; riflettono in modo costruttivo, dando un senso nuovo alle cose che accadono e che si percepiscono; il paziente inizia a sentirsi più sicuro, riconosciuto nella sua interezza e specificità; piano piano ciò che era vissuto negativamente in quanto sconosciuto assume un'altra valenza, i limiti si trasformano in risorse e le risorse finalmente in strumenti personali su cui la persona può contare.
Il paziente inizia una nuova esperienza, un progetto con al centro Sé stesso o Sé stessa, con la constatazione di poter uscire da un disagio psicologico con l’aiuto, la fiducia, la vicinanza e la confidenza che vengono riposte nella psicoterapia.
INTERPRETAZIONE
La musica fonda il suo potere poietico sull’interpretazione che è anche lo strumento principe della psicoterapia psicoanalitica: ambedue le interpretazioni (quella musicale e quella analitica) consentono di rilevare quello che a prima vista non sta scritto nello spartito (del compositore) o nella narrazione (del paziente).
Ambedue leggono/ascoltano il linguaggio secondario che il compositore/analizzando ha lasciato sullo spartito/narrazione che costituirà poi il linguaggio primario della comunicazione.
In ambedue i casi l’interpretazione è molteplice, necessariamente creatrice. Una creazione nella creazione. In ambedue, interpretare è anche scegliere, quindi escludere. In musica ne deriva una dualità, un rapporto dialettico tra esecuzione ed opera. In analisi è la stessa tensione dialettica che si stabilisce tra i due poli della coppia, tra il testo del discorso dell’analizzando e la selezione di quel materiale transferale (il processo di trasposizione inconsapevole, nella persona dell'analista, di sentimenti provati dal soggetto nei riguardi di persone che ebbero importanza nella sua vita infantile) che sarà colto per un’interpretazione. Ambedue le pratiche, musicale e analitica, permettono di estrarre, da queste forme significanti, il significato affettivo più profondo.
SOGNI
Questo è l’unico caso in cui la parola non è musicale ma fa parte del linguaggio psicologico. Sono moglie di un musicista ed ho chiesto, oltre che a lui ad altri suoi colleghi, ma non sono riusciti a darmi un termine corrispondente.
Mi sono affidata anche alla musicoterapia provando ad abbinare il termine ISO che in musicoterapia vuol dire “… uguale e caratterizza l'identità sonora di un individuo. E' un elemento dinamico che ha in sè tutta la forza di percezione presente e passata …” ma non sono convinta …
I sogni, almeno per noi psicoterapeuti ad indirizzo psicoanalitico, sono uno strumento importante. Fedeli compagni di viaggio che non abbandonano mai il paziente e il terapeuta e che ci permettono di creare un legame importante con l’inconscio e con il nostro mondo interno. I sogni con le loro immagini, i loro enigmi da risolvere, i loro significati più profondi sono forse la musica, le note che non ci lasceranno mai e che ritornano alla mente o si allontanano a seconda del nostro stato d’animo.
FINALE
Anche l’ultimo ascolto è molto importante. Rappresenta i saluti, il commiato, il distacco. Da un lato può essere vissuto negativamente perché si va a creare una separazione, ma dall’altro lato è rappresentativo del fatto che il paziente sta meglio, si è preso cura di Sé e si rende nuovamente autonomo nel suo percorso di vita, crescita e cambiamento.
Il concerto a cui abbiamo partecipato, che abbiamo ascoltato in silenzio, che abbiamo contribuito ad interpretare, che abbiamo condiviso in uno spazio fisico e mentale con un ritmo costante, rimarrà per sempre inciso nel disco della nostra vita e di tanto in tanto, nei momenti difficili (perché tanto quelli ci sono sempre) ma anche in quelli più belli (perché abbiamo raggiunto un obiettivo, proprio contando sul lavoro fatto in prima persona), quel disco lo riascolteremo, con piacere, ricordandoci di ciò che abbiamo imparato su noi stessi, sul nostro funzionamento e su quello che può contribuire a mantenere il nostro benessere fisico e psichico.
[1] Socio fondatore Istituto Psicoanalitico Forbas, Direttrice del Centro di Psicoterapia Forbas